Giovanni Mannozzi, noto come Giovanni da San Giovanni (San Giovanni Valdarno 1592 – Firenze 1636) fu considerato dai contemporanei un eccellente maestro e pittore.
Fin da ragazzo aveva manifestato inclinazione alla pittura, tanto che nel 1608 fugge da San Giovanni Valdarno, abbandonando gli studi ecclesiastici e spostandosi a Firenze, dove divenne allievo nella bottega di Matteo Rosselli, e si specializzò nella costruzione delle figure umane. Secondo il biografo del Mannozzi, Filippo Baldinucci, il pittore conduceva una vita stravagante, ossessionato dallo studio del disegno e della pittura e senza curarsi in alcun modo del proprio aspetto esteriore, perciò appariva assai trasandato.
A vent’anni Giovanni da San Giovanni viene accettato all’Accademia delle Arti e del Disegno, dimostrando predilezione per gli artisti suoi contemporanei, in particolare quelli di scuola veneta. Mannozzi si distingue subito per opere di soggetto decorativo.
Dal 1621 al ’27 si trova a Roma dove intrattiene rapporti con committenti colti e raffinati, come il Cardinale Giovanni Garcia Mellini, il quale gli commissionò due opere per la Chiesa dei santi Quattro Coronati, di cui era titolare. Nel 1628 è a Reggio Emilia, nel ’29 torna a Firenze, dove interviene alla Badia a Settimo ed alla Badia Fiesolana.
Negli ultimi anni di vita, molteplici sono le commissioni affidate al pittore, tra cui le decorazioni del salone al piano terreno di Palazzo Pitti.