MARIOTTO DI CRISTOFANO

La figura del pittore valdarnese è strettamente legata a quella di Masaccio: nato a San Giovanni intorno al 1395, Mariotto era difatti cognato di Masaccio, avendone sposato nel 1421 la sorella Caterina, figlia di secondo letto della madre.

L’artista si trasferisce a Firenze ancora bambino e già nel 1419 è ricordato come ‘Dipintore’ di una certa fama. Si iscrisse all’ Arte dei Legnaioli come “Chofanaio” ovvero specializzato nella decorazione di coperchi dei cassoni, ma si dedicò anche alla realizzazione di tavole e pale: La Pietà e i Santi della Chiesa di Carda in Casentino così come la Madonna in trono e Santi, proveniente dalla chiesa di San Lorenzo rappresentano due delle sue opere più rinomate a lui attribuite.

Come possiamo dedurre dalle sue rappresentazioni, l’artista si rifà ad uno stile a cavallo tra tra tradizione e rinnovamento, in quella zona di confine tra impostazione classica e nuovi risultati rinascimentali: il ciclo pittorico con le Storie della Vergine (oggi collocato nella Galleria dell’Accademia, ma realizzato nella Chiesa di Sant’Andrea a Pontassieve) mostrano delle caratteristiche tipiche del tardo-gotico unito alla plasticità delle figure all’interno dello spazio, come introduzione allo stile rinascimentale.