Tra figurativo e informale

Tra figurativo e informale
16 Feb 2024

Sarà inaugurata sabato 17 febbraio alle ore 16,30 a Palomar, la Casa della Cultura la mostra retrospettiva di pittura in ricordo dell’artista sangiovannese Valter Malandrini. L’esposizione, a cura di Lia Bronzi, resterà visitabile fino a sabato 2 marzo

 

All’interno della rassegna Le piazze del Sapere, sabato 17 febbraio alle 16,30 sarà inaugurata a Palomar, la Casa della Cultura, la mostra retrospettiva di pittura di Valter Malandrini, artista sangiovannese scomparso un anno fa. L’esposizione è curata da Lia Bronzi su iniziativa di Piero Checcaglini, Gianfranco Donati, Sandro Mugnai ed Enrico Taddei,  ed è organizzata dal Comune di San Giovanni Valdarno in collaborazione con l’Associazione Giglio Blu di Firenze ed il patrocinio della Regione Toscana e della provincia di Arezzo.

“La mostra – le parole del sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi e dell’assessore alla cultura Fabio Franchi – rappresenta un momento particolarmente importante per la comunità e per tutto il territorio valdarnese, visto che vuole omaggiare e ricordare Valter Malandrini, ad un anno esatto dalla sua scomparsa. Sangiovannese, molto conosciuto dalla popolazione e artista di indubbia e riconosciuta capacità, estremamente versatile e dal tocco pittorico intenso e suggestivo. Nel corso della sua vita Valter ha esposto i suoi quadri in varie parti d’Italia e del mondo sia in personali sia in collettive, ottenendo sempre grande apprezzamento e numerosi riconoscimenti. La scelta di Palomar quale sede per questa  esposizione trova la sua principale finalità nella volontà di valorizzare le opere  di Malandrini e divulgarle al più ampio pubblico possibile compresi i numerosissimi giovani e studenti che quotidianamente affollano l’accogliente polo culturale, per le loro attività di studio e di socializzazione. Ennesima conferma di Palomar quale ‘sede culturale’ a tutto tondo della comunità sangiovannese, dei suoi artisti e delle loro produzioni culturali e artistiche”.

Una mostra antologica che vuole riassumere le fasi più importanti e le opere più significative della vasta produzione di Malandrini.

“Un percorso artistico, iconico e meraviglioso, quello di Valter Malandrini – spiega la curatrice Lia Bronzi – sia che esso si rapporti alla pittura figurativa che a quella più astratta ed informale, realizzate nella multicromicità del colore e nel messaggio del pensiero del pittore capace di andare Oltre le immagini rappresentate, sempre con significati spirituali e trascendenti, atti a delineare la complessità di un ambivalente pensiero”.

Il percorso alla scoperta dell’arte di Malandrini prosegue all’atelier che l’artista aveva aperto in via Alberti 64 a San Giovanni. Lo studio sarà visitabile nelle giornate di martedì, giovedì e sabato dalle ore 17 alle 19, sempre fino a sabato 2 marzo.

 

Valter Malandrini (San Giovanni Valdarno 1947-2023), pittore, poeta e operatore culturale, forma la sua cultura artistica con la frequentazione di pittori come G. Maggi, S. Borella, Mazzon ed altri. Vive significative esperienze a Parigi, Amsterdam ed altre città europee, dove attinge dalla pittura impressionista, compiendo un fecondo tirocinio per alcuni anni, interrotto tuttavia per un certo periodo di tempo, fino al 1986, quando l’artista inizia a dipingere professionalmente, con una continua ricerca ispirata anche dall’inizio di viaggi, che lo porteranno in America, in Mexico, Venezuela, Guatemala, Bolivia, Costarica, Perù, Ecuador.

Per un breve periodo, Malandrini è con gli Indios Aguas (Amazzonia-Rio-Juacalli) dell’America Latina, dove attinge nuova ispirazione, nuovi colori e sentimenti, così come arricchiranno la sua esperienza il Marocco, la Tunisia, l’Egitto. Seguiranno viaggi in Oriente con Singapore, Tailandia, Malesia, Borneo, India che lo gratificheranno ed arricchiranno le sue tele di nuove sfumature. Al suo ritorno, conosce in Italia l’amico pittore e scultore coreano Kongtae Xun, astrattista di ottimo livello. La sua frequentazione, con mostre insieme a Firenze ed altri prestigiosi luoghi, crea la svolta nell’arte del Malandrini verso l’astrattismo, al quale alternerà molteplici stili d’arte.

Come operatore culturale è stato responsabile di zona della “Associazione culturale fiorentina Giglio Blu” per la quale ha organizzato: Mostre di pittura, scultura, fotografia e Recital di poesie. Per merito artistico è stato inserito dal Comitato dei Critici nel Numero 55 del Catalogo dell’Arte Moderna (Ex-Bolaffi) dell’editoriale Giorgio Mondadori.

 

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Redazione