DAVIDE RONDONI, POETA, LEGGE L’INFINITO DI LEOPARDI

DAVIDE RONDONI, POETA, LEGGE L’INFINITO DI LEOPARDI
31 Ott 2019

Lunedì 4 Novembre ore 17,30 | Palazzo d’Arnolfo

L’iniziativa, promossa dall’Associazione Liberarte in collaborazione con il Comune di San Giovanni Valdarno, si inserisce nel ciclo di eventi organizzati in tutta Italia per la ricorrenza dei 200 anni dalla redazione de L’Infinito di Giacomo Leopardi. Si propone come momento di riflessione su un testo che ancora oggi interroga, stupisce e guida, accompagnati da Davide Rondoni, poeta, scrittore e drammaturgo. La conferenza spazierà sulla figura di Leopardi, sul suo concetto di infinito, supportati da teorie matematiche e filosofiche di grandi studiosi, per poi accompagnare il pubblico a riflessioni più estese sul ruolo della poesia, che, come scrive lo stesso Rondoni, tutt’altro che morta, mette a fuoco la vita ed ha una forte responsabilità, in senso storico e sociale.

 

Durante la serata sarà possibile acquistare due testi dell’autore: “e come il vento. L’infinito, lo stano bacio del poeta al mondo”, Fazi Editore e “La natura del bastardo”, Mondadori.

 

 


 

DAVIDE RONDONI

Ha fondato e dirige il Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna. Ha tenuto e tiene corsi di poesia e letteratura nelle Università di Bologna, Milano Cattolica, Genova, Iulm e in diversi Istituti specializzati nonché all’estero a Yale University e Columbia University (Usa). E’ direttore artistico del festival DANTE09 a Ravenna. Ha partecipato ai più importanti festival di poesia in Italia e all’estero.

Ha pubblicato alcuni volumi di poesia, tra cui “Il bar del tempo”, è uscito per Guanda nel gennaio ’99 e “Avrebbe amato chiunque” con i quali ha vinto, tra gli altri, i premi più importanti in Italia (tra cui Montale, Carducci, Gatto, Ovidio, Camaiore, Metauro). “Apocalisse amore”. Mondadori, Giugno 2008. Un libretto edito nel 2001, “Non sei morto, amore” (e ripubblicato nel 2006) è letto in performance dall’autore insieme ad un pianista di blues, oltre che messo in scena da Sandro Lombardi e David Riondino. Mentre con una compagnia di tango vengono lette le poesie di “Ballo lentamente con le tue ombre” (Tracce 2009). E’ presente nelle più importanti antologie di poesia italiana del secondo Novecento edite da Mondatori (a c. Cucchi e Giovanardi) e da Rizzoli (a c. Piccini) e in numerose altre. Sue poesie sono edite in volume o in rivista in Francia, Usa, Venezuela, Russia, Inghilterra, Croazia, Cina e altri paesi. Ha pubblicato il romanzo per ragazzi “I bambini nascono come le poesie” (Fabbri 2006). Con Franco Loi ha edito nel 2001 per Garzanti un’antologia della poesia italiana dagli anni ’70 a oggi, “Il pensiero dominante. Poesia italiana 1970-2000”. Cura le collane di poesia de Il saggiatore e di Marietti. Dirige la rivista di poesia e arte “clanDestino” per i cui quaderni ha curato, tra l’altro, “A casa dei poeti”, conversazioni con i poeti italiani, e “Cantami qualcosa pari alla vita”, conversazione con Mario Luzi e “I cercatori d’oro. Sei nuovi poeti italiani”. Ha tradotto da Rimbaud, Péguy, Dickinson e Baudelaire. Ha curato per Rizzoli una nuova edizione commentata a più voci della Commedia di Dante, il commento ad una edizione dei Cori da la Rocca di Eliot, un’edizione delle poesie di Ada Negri, delle lettere di E. Mounier e un’antologia di Charles Péguy. Ha curato un libro di interventi (Gadamer, Giussani, Bigongiari) dal titolo La sfida della ragione, Guaraldi 1998, e un’antologia di scritti d’amore di Giacomo Leopardi (Garzanti, 2000) un libro-conversazione con Ezio Raimondi, (Guaraldi, 1999) una versione poetica dei Salmi da Marietti nel 2001. E’ autore di testi teatrali rappresentati in diversi teatri italiani, tra cui Il Piccolo di Milano, e il teatro Biondo di Palermo. Collabora abitualmente in occasioni di readings di suoi testi o di scelte da lui curate con i migliori attori del teatro italiano (tra gli altri, Iaia Forte, Franco Branciaroli, Sandro Lombardi) e con musicisti come Lucio Dalla, Eugenio Finardi, Morgan e altri. Presso Rai 1 la tv Sat 2000 partecipa, cura e conduce programmi di poesia e di dibattito culturale. E’ direttore artistico del festival “per tipi danteschi” Dante09, che si svolge ogni anno a Ravenna nei pressi della tomba del poeta (www.dante09.it). Ha pubblicato articoli accademici su diversi autori tra cui Pascoli, Leopardi, Luzi, e Pasolini. E’ autore di numerosi articoli e saggi sulle arti figurative: Lorenzo Lotto, Michelangelo, Van Ejck, Niccolò dell’Arca, Caravaggio, maestri del ‘300 riminese, Palmezzano e altri. Editorialista di Avvenire e de Il Tempo e de Il Sole24 ore.

 


 

E come il vento L’Infinito, lo strano bacio del poeta al mondo – Fazi editore.

Un poeta attraversa l’Italia e L’infinito di Leopardi a duecento anni dalla sua scrittura. Una poesia-magnete. Un viaggio nel presente con questo infinito tra i denti e nel cuore. Perché certe opere del genio umano non si possono banalmente “capire”, ma superano ogni tentativo di definizione, si devono piuttosto con-prendere. Ancora ci fissa negli occhi il ragazzo di Recanati che mormorava “infinito”. Se in Natura tutto è finito, perché l’anima si addolora per il venire meno di ciò che ama e le dà piacere? Cosa – o chi – spinge l’uomo, negli affetti, nelle relazioni, nelle azioni e nei pensieri quotidiani, a non abbandonarsi a una finitudine che accetta ma che al tempo stesso «aborre»? L’infinito è davvero soltanto un frutto della nostra illusione? O lo si può sperimentare? Alla luce della grande letteratura e della vita, e in dialogo con filosofi, critici e poeti di ieri e oggi, Davide Rondoni scopre significati nuovi, e trova in questi versi una potente e meravigliosa bussola per vivere il presente, le sue contraddizioni, i suoi incanti. Un’interpretazione nuova, viva, per abitare non altrove dalla poesia.

 

«Il ragazzo che mormora “infinito” mi fissa

mentre viaggio in qualche parte sperduta d’Italia

o del mondo. Sai cos’è vivere con l’infinito addosso?

Viaggia, viaggia pure, sembra dirmi.

Ama, soffri, scrivi, abbraccia le cose della vita.

E cerca l’infinito. Sii il suo lupo, il suo mendicante.

Poi mi deposita questa poesia tremante

come una rondine chiusa nel palmo,

un carbone ardente o un cristallo di kryptonite».

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Redazione