Pupille – ci fioriscono gli occhi se ci guardiamo
25 Ott 2022
PUPILLE.
Ci fioriscono gli occhi se ci guardiamo
La pupilla è l’apertura centrale che l’iride presenta nella sua parte mediana e per la quale passano i raggi luminosi per giungere al cristallino. Originariamente un latinismo, diminutivo di “pupa”, ossia bambola, bambina. Quando si guarda una persona negli occhi, il nero lucido della sua pupilla ci rende la nostra stessa immagine, ossia una figurina umana. Il che vuol dire che prima dell’invenzione degli specchi, ci si poteva guardare solo nello sguardo dell’altro. Questo modo per indicare ciò che ci permette di vedere, è reperibile anche nel greco antico; infatti, kore è utilizzato per indicare sia una fanciulla che la pupilla, sancendo una profonda unione tra questi due concetti.
Kore, la fanciulla ineffabile, o “la ragazza indicibile” come la definisce Giorgio Agamben, è un mito greco che racconta una storia infera e al contempo solare e che, per la sua intima connessione ai misteri eleusini, si legava al silenzio (il termine “mistero” viene da una radice che significa “chiudere la bocca, ammutolire”).
Il sottotitolo cita un frammento iniziale di una poesia di Else-Lasker-Schüler 1869-1945), in cui gli occhi si pongono come centro di coscienza e luogo d’incontro tra l’anima e il mondo visibile. La mostra persegue alcuni temi presenti in “Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura” in corso presso il Museo delle Terre Nuove e il Museo della Basilica. Un dialogo che, in questo caso, si nutre di sguardi: Maria e l’Angelo nell’Annunciazione, la Madonna e il Bambino, il guardare e il guardarsi, le pulsazioni dello sguardo stesso o l’entrare nello sguardo dell’altro e “lasciarsi andare alla chiamata dell’angelo”. In una corrispondenza di sinergie estetiche e concettuali: sguardo | pupilla | kore | fanciulla, il percorso espositivo orchestra un dialogo sullo sguardo in cui i concetti del “Femminile” coinvolgono artiste di diverse generazioni inclini alla rappresentazione del corpo e delle sue metamorfosi, che in questa occasione specifica si misurano con la storia dell’arte del territorio.
ARTISTI: Aviva Silverman, Emily Sundblad, Isabella Costabile, Jenna Gribbon, Kaari Upson, Karen Kilimnik, Nathalie Djurberg e Hans Berg, Paloma Varga Weisz, Rachel Rose, Trisha Donnelly, Vera Portatadino.
a cura di Rita Selvaggio
OPENING: Sabato 5 novembre 2022
5 novembre 2022 – 15 gennaio 2023
ON GOING ON LINE:
MISTICHE – CUORI SACRI. Ebbre di desiderio, prive di tutto
FLORILEGIO
Si tratta di due antologie digitali che, in formato newsletter a cadenza settimanale, si intrecciano e accompagnano la mostra per tutta la sua durata.
MISTICHE – CUORI SACRI. Ebbre di desiderio, prive di tutto
Frammenti letterari, documenti, approfondimenti storici intorno al misticismo medievale e non solo, in relazione all’economia, culturale e visiva, del marginale. Insieme agli interventi di artisti, pensatori e studiosi vengono proposte testimonianze di sante e monache, da Angela da Foligno a Santa Veronica Giuliani a Ildegarda di Bingen – farmacista di Dio – ; interventi di intellettuali quali René Guénon a proposito dell’iconografia del cuore raggiante e fiammeggiante. Si ripercorrono i passaggi più commoventi di grandi scrittrici attratte dal misticismo tra cui Simone Weil e Cristina Campo. Le narrazioni della mostra PUPILLE sono in parallelo a quelle dei programmi on-line, affinché il pubblico disponga di un intero vocabolario per ascoltare il rapporto tra il sacro, il femminino, il desiderio che si esprime in trascendenza, la visionarietà di una spiritualità che trascende l’individuo.
a cura di Rita Selvaggio e Sofia Silva
Ricerca Iconografica e Apparati: Chiara Di Maria, Valentina Rubino
27 ottobre 2022 – 26 gennaio 2023
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