Nello tempo ch’è detto carnevale…
19 Gen 2021
“Nello tempo ch’è detto carnevale | Alla Basilica, nelle grandi sale, | Si riunivano in tempi ormai lontani | Per far doni alla chiesa, i parrocchiani…”.
Inizia così la ricetta in rima dello Stufato alla Sangiovannese che ricorda il grande legame che unisce il piatto tipico cittadino con una delle manifestazioni più importanti, gli Uffizi di Carnevale.
Cosa sono gli Uffizi di Carnevale? Gli Uffizi del Carnevale, e i nomi originari delle Compagnie che vi partecipano, compaiono nei documenti d’archivio a partire dal 1675 – in un periodo nel quale il culto dei morti, incoraggiato dal Concilio di Trento con la definizione di Purgatorio come verità di fede, riprende slancio e si organizza in nuove forme. Le Compagnie del Carnevale, in memoria dei defunti, raccoglievano e portavano offerte in denaro, in natura e in cera da bruciare durante le funzioni religiose; la cera donata in questa occasione era talmente tanta che bastava per tutto l’anno. Con una parte delle offerte veniva allestito il pranzo nei saloni della Basilica – allora chiamata Oratorio – di Maria SS. delle Grazie.
Quest’antica tradizione sangiovannese è attualmente festeggiata nelle cinque domeniche precedenti il martedì grasso; ancora oggi gli uffizi si svolgono nei locali della Basilica (i Saloni), con ricchi pranzi a base di ricette locali e del tipico Stufato alla Sangiovannese, preceduti dalla sfilata del carroccio con paggetti in costume, in ricordo della processione con cui venivano consegnate le offerte, e dall’esibizione degli Sbandieratori.
Quest’anno però, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, non ci saranno i tradizionali pranzi e gli spettacoli mattutini, ma sarà comunque possibile degustare lo Stufato da asporto.
Ecco il calendario di quest’anno:
17 Gennaio: Uffizio di S. Antonio;
24 Gennaio: Uffizio di S. Lucia;
31 Gennaio: Uffizio dell’Industria;
07 Febbraio: Uffizio del Vicariato;
14 Febbraio: Uffizio delle Donne.
Per prenotare la propria porzione da asporto è necessario rivolgersi direttamente ai Camarlenghi o alla Parrocchia di San Lorenzo e San Giovanni Battista.
Gli appuntamenti del Carnevale, tradizionalmente, continuavano con i Corsi mascherati e le sfilate dei carri allegorici organizzati dalla Società del Carnevale Sangiovannese, e si concludevano con la Festa della Salacca – il mercoledì delle Ceneri – nel quartiere Oltrarno.
Cos’è la Festa della Salacca? Celebrata il mercoledì delle Ceneri, da sempre giorno di digiuno e astinenza dalla carne, si svolge fuori porta di San Giovanni, originariamente sulla riva sinistra dell’Arno dentro la Diocesi di Fiesole, successivamente spostata Oltrarno, oltre la Diocesi.
La salacca è un pesce simile all’arringa ma meno pregiato e meno costoso; è stato per molti secoli l’unico pesce, non dell’Arno, accessibile per gli abitanti dell’entroterra. Malgrado la restrizione alimentare imposta dalla Quaresima, era considerata una festa, poiché era una delle poche occasioni per poter mangiare pesce.
Quest’anno, purtroppo, queste manifestazioni non potranno svolgersi come le abbiamo sempre conosciute, le sfilate dei carri non ci saranno e le animazioni della Festa della Salacca non saranno svolte, ma stiamo lavorando per un evento virtuale per ricordare la tradizione di questa festa.
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