La vita che vi devo
21 Nov 2024
Domenica 24 novembre alle 17,30 alla sala La Nonziata andrà in scena il gruppo Prestavoce, facente parte dell’Associazione culturale Paro Paro, con lo spettacolo teatrale di Alessandro Giuseppe Tedesco, per la regia di Manola Rosadini. Ingresso a offerta libera. Il ricavato sarà devoluto all’associazione con “Maura per i diritti del malato”
E’ in programma domenica 24 novembre alle 17,30 alla sala La Nonziata lo spettacolo teatrale di Alessandro Giuseppe Tedesco, per la regia di Manola Rosadini “La vita che vi devo” del gruppo Prestavoce, facente parte dell’associazione culturale Paro Paro. L’evento è organizzato in collaborazione con la Pro loco di San Giovanni Valdarno e il patrocinio del Comune.
L’appuntamento è stato presentato questa mattina in conferenza stampa dal sindaco Valentina Vadi, dalla regista Manola Rosadini e da Claudine Camilleri dell’associazione “Maura per i diritti del malato”.
“Siamo particolarmente felice di patrocinare questa iniziativa – le parole del sindaco Valentina Vadi – che ha sia uno scopo culturale, ma, soprattutto, un fine benefico poiché, tramite l’ingresso a offerta libera, il ricavato verrà devoluto all’associazione ‘Maura per i diritti del malato’, un’associazione che ci riconduce a una persona molto nota nel nostro territorio, che ha vissuto una vita di grande sofferenza, ma il cui ricordo ancora oggi è estremamente vivo. Appuntamento quindi domenica prossima alle 17,30 alla sala la Nunziata. Tutti i cittadini sono invitati”.
Come ha raccontato la regista Manola Rosadini, “La vita che vi devo” è la terza parte di un trittico teatrale che ha come oggetto il prendersi cura della sofferenza del vivere umano, affrontando il tema della vita come relazione genuina che diventa spazio di cura della sofferenza dell’altro, e di relazione con il proprio talento, affinché questo dono non rimanga colpevolmente inespresso. Il protagonista, Elio Sfiligoi, è uno psicoterapeuta insoddisfatto e impaurito di non rimanere aderente alla dottrina di formazione. Durante una seduta con una paziente, Irma Lodetti, con la quale la terapia non sta dando il cambiamento desiderato e per la quale prova noia e irritazione, si accorge che la sua vita sta ristagnando come quella della sua paziente. La palude esistenziale in cui Irma lo ha portato, evoca delle anime non risolte che irrompono in scena pronte a rubargli la sua vita non vissuta, per avere una “seconda possibilità”. Elio decide di andare dal suo supervisore, Petra Colletti, ma i suoi continui rifiuti e resistenze di fronte alle considerazioni della psicoanalista evocano lo spirito di Carl Gustav Jung (Elio è di formazione junghiana), che appare sulla scena spiegando a Elio il motivo dell’apparizione dei quattro spiriti e invitandolo ad avere coraggio, riconsiderando le proprie posizioni e le proprie scelte. Elio accetta i consigli di Jung e gli chiede di accompagnarlo ad affrontare i suoi fantasmi. Il tema è che se non vivi la tua vita qualcuno la vivrà al tuo posto e non ti potrai lamentare. Riprendendo l’incipit della pièce: “La vita è il dono originario che determina un debito incancellabile. Se non vivi il dono originario non ci può essere condono”.
“Siamo alla terza replica dello spettacolo – dichiara Manola Rosadini – che chiude una trilogia di opere teatrali, scritte da Alessandro Giuseppe Tedesco, le quali hanno questo filo conduttore che riguarda la riflessione sulle nostre paure, l’incapacità di andare oltre gli schemi fissati per altri e che ci impediscono realmente di vivere la nostra vita”
I Prestavoce sono un gruppo teatrale nato nel 2020 con lo spettacolo scritto da Alessandro Giuseppe Tedesco, per la regia di Manola Rosadini, dal titolo “Sinassi, ovvero quando è tempo di radunarsi per diventare quello che siamo nati per essere”. I membri del gruppo sono parte dell’associazione culturale Paro Paro di San Giovanni Valdarno, che ha prodotto tutti e tre gli spettacoli scritti da Alessandro Giuseppe Tedesco e per la regia di Manola Rosadini. La trilogia delle opere teatrali, composta da Sinassi, Ulisse e la zanzara e La vita che vi devo, è stata pubblicata dalla casa editrice Kimerik.
L’ingresso di domenica è a offerta libera. Il ricavato sarà devoluto all’associazione con “Maura per i diritti del malato”.
“L’associazione – dichiara Claudine Camilleri – continua a omaggiare Maura, ricordando le sue sofferenze, la sua tenacia e il suo immenso amore per la vita. Nonostante la sua scomparsa noi siamo ancora qui per ricordare la sua lotta e per sostenere altri malati, soprattutto quelli che hanno avuto difficoltà, come lei, per trovare le cure e le diagnosi. Ringraziamo le diverse iniziative di solidarietà che ci aiutano e, in questo caso, il gruppo Prestavoce dell’associazione Paro Paro”
Tra le varie esibizioni dei Prestavoce non sono mancate anche negli anni passati serate in beneficienza a favore di enti o associazioni di volontariato, quali il Comitato Ukrain – Aid di San Giovanni Valdarno, l’Associazione con Maura per i Diritti del Malato, l’Università Internazionale della Pace, a sostegno del progetto umanitario in Tanzania “Karasali”, e la Misericordia di Valdambra.
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