Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea

Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea
22 Set 2017

CASA MASACCIO CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA

studiovisit 2017
incontri, visioni, conversazioni su arte e politica
a cura di Pietro Gaglianò

San Giovanni Valdarno – Casa Giovanni Mannozzi, Corso Italia 105
23 settembre – 1 ottobre 2017
#1 Matteo Coluccia / Caterina Erica Shanta
Inaugurazione sabato 23 settembre ore 16.30

28 ottobre – 5 novembre 2017
#2: Federica Glauso / Luca Staccioli
Inaugurazione sabato 28 ottobre ore 16.30

Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea è lieta di presentare una nuova edizione di studio visit incontri, visioni, conversazioni su arte e politica, secondo ciclo del progetto a cura di Pietro Gaglianò ospitato negli spazi di Casa Giovanni Mannozzi. Dopo la fortunata edizione del 2016 Casa Masaccio dà di nuovo appuntamento agli artisti di recente generazione, invitandoli a presentare il loro lavoro al pubblico in un formato inconsueto. Gli studi dei quattro artisti (due in settembre e due in ottobre) vengono temporaneamente allestiti nelle sale di Casa Giovanni Mannozzi per presentare opere, appunti visivi, progetti ancora in costruzione o mai portati a termine, con materiali, immagini e testi che abitualmente occupano il loro spazio di lavoro privato e che qui vengono presentati senza le coordinate e il rigore della struttura tradizionale della mostra. L’inaugurazione è anche l’occasione per un incontro aperto e informale, una conversazione in cui gli artisti si raccontano e dichiarano le proprie poetiche, i propri processi. Il tema di quest’anno è ancora l’attenzione alla sfera pubblica, ai rapporti che la forma simbolica dell’arte intrattiene con la dimensione sociale, con le politiche dello spazio e del corpo. Gli artisti invitati, operativi in Toscana e in altre regioni italiane, sono tutti attivi in una ricerca che osserva il sistema, lo interpreta, lo sfida e indica prospettive non allineate.
Protagonisti del primo incontro sono Matteo Coluccia (1992) e Caterina Erica Shanta (1986).
Matteo Coluccia ha affiancato alla formazione presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze numerosi percorsi progettuale e pedagogici, incentrati sulla performance e sul lavoro nello spazio urbano. La sua ricerca si fonda sulla percezione del corpo come vettore di significati politici e sulle reazioni innescate nel pubblico da sollecitazioni estetiche e concettuali. Per Studio visit Coluccia presenta un’installazione inedita che raccoglie la maggior parte dei suoi lavori in un formato da bookshop museale.
Caterina Erica Shanta contemporaneamente agli studi allo IUAV di Venezia ha preso parte a numerosi workshop e residenze, creative e formative, sia in Italia sia all’estero. La partecipazione a numerose mostre personali e collettive, festival video e cinematografici si affianca a una continua attività di ricerca su specifici medium e sulla narrazione critica della realtà. A Studio visit presenterà un’installazione di tracce e documenti della sua recente residenza a Matera per la realizzazione del film (interamente scritto e diretto da lei) sulla festa della Madonna Bruna.
Da sabato 28 ottobre a domenica 5 novembre sarà invece possibile approfondire la pratica artistica di Federica Glauso (1986) e Luca Staccioli (1988).

 


 

23 settembre – 22 ottobre 2017

San Giovanni Valdarno
Casa Masaccio – Corso Italia, 83
Palazzo Panciatichi – MK Search Art Corso Italia, 14

FORT / DA risonanze e intermittenze del fotografico
Hans Bellmer, Marina Bolla, Monica Carocci, Daniela De Lorenzo, Elena El Asmar, Antonio Fiorentino, Stefano Giuri, Carlo Guaita, Humphrey Jennings, Leo Malet, Paolo Meoni, Laura Pugno, Man Ray, Andrea Santarlasci, Addo Trinci, Yelena & Victor Vorobeyev.

a cura di Saretto Cincinelli e Cristiana Collu
Sabato 23 settembre
ore 18.00 | Palazzo d’Arnolfo – Museo Terre Nuove, Piazza Cavour, 1: introduzione alla mostra dei curatori Saretto Cincinelli e Cristiana Collu
ore 18.30 | Inaugurazione | Casa Masaccio centro per l’Arte Contemporanea

Progetto realizzato nell’ambito di Toscanaincontemporanea2017

in collaborazione con: Galleria Nazionale di Arte moderna e Contemporanea, Roma e Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato.

FORT / DA risonanze e intermittenze del fotografico, a cura di Saretto Cincinelli e Cristiana Collu, pone al suo centro una riflessione sull’uso della fotografia in ambito artistico in un’epoca in cui la quasi totalità delle immagini transita da piattaforme digitali e lo stesso concetto di medium sembra destinato ad un definitivo superamento.
Stabilendo una sorta di cortocircuito visivo tra alcune sperimentazioni fotografiche di protagonisti delle avanguardie storiche (Man Ray, Hans Bellmer, Humphrey Jennings, Leo Malet) e quelle di artisti contemporanei, la mostra non vuole istituire corrispondenze o filiazioni poetiche ma, semplicemente, registrare alcune analogie che, sottotraccia, paiono stabilirsi tra due diversi momenti storici, in base alle problematiche aperte dalla nuova plasmabilità dell’immagine; una plasmabilità che in un certo senso rende inevitabile la ridefinizione di un rapporto fra immagine digitale e pittorica e, più in generale, tra fotografia ed altre pratiche artistiche.
Le opere in mostra paiono accompagnare la progressiva transizione dell’analogico al digitale, con una sorta di carsico e discontinuo viaggio à rebours che mette in campo un ritorno verso la materialità, come negli intempestivi e volutamente artigianali collage di Daniela De Lorenzo o Carlo Guaita, nelle abrasioni delle immagini paesaggistiche di Laura Pugno, nella dimensione indicale e al contempo fantasmatica delle immagini analogiche di Monica Carocci, o nelle inusuali stampe su carta abrasiva di Addo Trinci, nella frontalità monumentaria e seriale delle foto di vasi trasparenti realizzate con il banco ottico da Marina Bolla, nel fuori fuoco o nel ‘mosso’ delle nature morte di Paolo Meoni, nella silenziosa e apparente staticità delle riprese video di Antonio Fiorentino, nelle foto parzialmente oscurate di Andrea Santarlasci, negli arazzi di grande formato e di derivazione fotografica di Elena El Asmar, nelle diapositive trovate, segnate da muffe graffi e infiorescenze di Stefano Giuri e infine nelle Photo for memory di Yelena e Victor Vorobeyev che indagano performativamente l’uso del fotografico in termini strettamente connessi all’atto della sua ricezione.

In continuità con le varie edizioni de L’evento immobile e con la più recente mostra Il fantasma del disegno, che hanno indagato il rapporto tra immagine mobile e immagine statica, Casa Masaccio rivolge ora l’attenzione alle ricadute intermediali e post-mediali che segnano la metamorfosi dell’immagine fotografica contemporanea.
Il fort /da contenuto nel titolo della mostra allude al cosiddetto ‘gioco del rocchetto’ sul quale Freud si sofferma in Al di là del principio di piacere. Gioco in cui l’assenza è evocata nella presenza e la presenza nell’assenza.

 


Ingresso gratuito | Orari: feriali 15 – 19, festivi 10 – 12 / 15 – 19

Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea
Corso Italia 83, 52027 – San Giovanni Valdarno
Tel. 055 9126283
casamasaccio@comunesgv.it
www.casamasaccio.it

 

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Redazione